"Mi sentivo come se stessi guardando al futuro... e il futuro sembrava davvero incasinato."
Black Hole, ambientato nella Seattle degli anni Settanta, è un graphic novel che veleggiando tra il dark e l'horror mostra in un modo unico l'alienazione degli adolescenti colpiti da una misteriosa piaga che si trasmette per via sessuale e provoca deformazioni, aumentando ulteriormente il desiderio ma anche la sofferenza e la follia dovuta all'emarginazione.Le ferite che si aprono nella gola, nella schiena e sotto i piedi delle ragazze e dei ragazzi di questo comic book sono squarci (che ricordano spesso la forma della vagina) su un futuro cui tutti cercano di sottrarsi, così come tentano di nascondersi anche dal presente, drogandosi da sani per poi, una volta mutati, finire a vivere come eremiti o come persone senza dimora che si nutrono di rifiuti.
Tuttavia, Black Hole (pubblicato dapprima negli Stati Uniti tra il 1995 e il 2005 poi in Italia nel 2007, edito da Coconino Press con la traduzione di Elena Fattoretto) è molto più di un romanzo di formazione sulle ragazze e sui ragazzi che affrontano attraverso mutazioni tra l'osceno e il fantastico il passaggio al vero orrore dell'età adulta.
I protagonisti non sono solo tanti giovani Werther in salsa Cronenberg (se l'ispirazione cinematografica è quella, a sua volta Black Hole ha sicuramente ispirato It follows di David Robert Mitchell e molti altri artisti). Nelle tavole scritte e disegnate da Charles Burns, complice l'utilizzo di un bianco e nero a forte contrasto, affiora il disagio di vivere in una società fatta di pregiudizi, discriminazioni e violenze; ma l'amore resta una fonte di speranza insopprimibile: oltre ogni paura, oltre ogni orrore.