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21/02/2023

Teppa. Storie del conflitto giovanile dal Rinascimento ai giorni nostri, di Valerio Marchi

Di Teppa avevo già parlato nel 2015 nel mio vecchio blog su Tumblr, Rejected Frogs. Con lo stesso nickname si trova ancora la mia recensione su qualche sito e ho deciso di riproporla e ampliarla qui, perché ho letto nuovamente alcune parti del libro di recente e continuo a ritenerlo valido, oltre che originale e interessante. 


Si tratta di una riedizione Red Star Press, con introduzione di Wu Ming 5, di un volume del 1997 del sociologo Valerio Marchi che illustra in modo sintetico - ma completo a sufficienza - il fenomeno del teppismo, dimostrandone la complessità e anche che non ha una data di origine, e nemmeno se ne prevede una fine.

Non soffermandosi su una categoria specifica come altri testi di Marchi (i musicisti di estrema destra di Nazi-rock e le tifoserie di Il derby del bambino morto), Teppa è un libro che può piacere a tutte le persone che abbiano interesse a comprendere sia la continuità del rifiuto organico all'omologazione, in tutte le sue ramificazioni, sia le manipolazioni appositamente orchestrate dalla cultura dominante e dai media per creare ondate di "moral panic", strumentalizzando le ribellioni giovanili.

Marchi, che ha studiato varie sottoculture dall'interno, offre qui una panoramica della teppa a partire dai "putti" del Cinquecento alle compagnie di vagabondi seicentesche, passando poi alle bande parigine del periodo successivo alla rivoluzione francese; inoltre nelle sue pagine facciamo la conoscenza dei Victorian Boys, dei coatti, dei Teddy Boys, degli hooligans e delle cosiddette baby gang.

Da un punto di vista storico sono poi molto apprezzabili i riferimenti (con citazioni ridotte al minimo indispensabile) ad alcuni episodi poco conosciuti della storia moderna, come lo sterminio dei gatti raccontato da Robert Darnton. Secondo me, Teppa è un libro da leggere assolutamente.

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