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04/01/2022

Passeggiate nei prati dell’eternità di Valeria Paniccia



Una passeggiata tra le tombe. Il turismo cimiteriale, o necroturismo (esiste un omonimo sito dedicato) è diffuso da tempo immemore e le motivazioni sono le più svariate: dall’interesse patriottico o storico-artistico per i monumenti alla soddisfazione del proprio spirito religioso o romantico, dal semplice gusto del macabro (con tour che comprendono tappe su luoghi di delitti resi celebri dai media) al desiderio di fare visita alle tombe di personaggi particolarmente famosi o amati; e, non ultimo, l’interesse per le specie animali e vegetali che spesso si trovano nei luoghi dell'eterno riposo.

E l’interesse per i cimiteri trova spazio anche nella narrativa: Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin è diventato un bestseller in tutto il mondo.

Ma quanti sono, in Italia, i cimiteri di interesse turistico? 191, secondo un articolo del Sole 24 Ore del 2014 che trovate qui.

Se vi interessa conoscerne qualcuno più da vicino, il libro Passeggiate nei prati dell’eternità di Valeria Paniccia è quello che fa per voi.

Questo volume non è una classica guida cimiteriale e non è un romanzo; non è un libro di storia né si sofferma sulle caratteristiche delle tombe: è un insieme di tutti questi aspetti, con l'aggiunta di cenni biografici sulle persone oggetto della sepoltura. Personalmente lo trovo suggestivo e interessante, soprattutto per le citazioni di personaggi e di cimiteri meno conosciuti.

Qui voglio solo darvi un'idea dei cimiteri italiani che vengono trattati (quelli fuori dai confini nazionali sono solo tre). Il libro si apre con quello che trovo il più suggestivo tra i cimiteri italiani: San Michele in Isola, a Venezia. Le vite di Ezra Pound, Josif Brodsky, Igor Stravinsky e Helenio Herrera narrate da Massimo Cacciari sono davvero toccanti, ma non mancano nomi meno conosciuti, come Luigi Nono.

Il secondo cimitero toccato è l’acattolico per stranieri di Roma, dove Margherita Hack ci porta a conoscere John Keats e Percy Bysshe Shelley; e poi veniamo travolti dalle storie di Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Antonio Gramsci e tante altre persone più e meno famose.

La terza tappa non può che essere Staglieno, presso Genova, con José Saramago e Oreste De Fornari a fare da accompagnatori sulle tombe di Mary Constance Wilde, Giuseppe Mazzini, Nino Bixio e Fabrizio De André.

Dopo la parentesi all’immancabile Père-Lachaise di Parigi con le sue celebrità, si torna in Italia per parlare del meno conosciuto Monumentale di Torino, dove Piero Chiambretti ci guida sulla tomba della scandalosa Carolina Invernizio e su quelle di Fred Buscaglione e Amalia Guglielminetti. Ma qui riposano anche Cesare Lombroso, Mario Soldati, Edmondo De Amicis e, naturalmente, Primo Levi.

Al Monumentale di Milano, Gae Aulenti e Luca Doninelli ci portano sulle tombe di Giorgio Gaber, Camilla Cederna, Alessandro Manzoni, don Giussani e Anna Kuliscioff. Pupi Avati è invece la guida alla Certosa di Bologna, in compagnia di Giosuè Carducci, Giorgio Morandi, Ottorino Respighi e il Farinelli.

Dopo una parentesi al Novodevichy a Mosca, approdiamo a Santa Maria del Pianto di Napoli, con Toni Servillo a parlarci del grande Totò, che vide da bambino e (spoiler!) gli baciò anche l’anello. E poi Nino Taranto, Eduardo Scarpetta, Enrico Caruso.

Sul finire del viaggio, prima di approdare al cimitero delle star di Los Angeles (il famoso Hollywood Forever), c’è ancora posto per un ultimo luogo italiano del riposo eterno: le Porte Sante di Firenze, accompagnati da Giovanni Sartori. Qui riposano, tra gli altri, Giovanni Spadolini e Pellegrino Artusi.

Alla prossima, e ricordate che un cimitero non è mai tale senza un gatto a farvi da guida tra le tombe.

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