Seguici su https://quarantasettelibrocheparla.com/

La cavale, di Albertine Sarrazin

Andrea Brattelli parla del secondo romanzo di Albertine Sarrazin , scrittrice morta nel 1967 a soli 29 anni dei quali ben 8 trascorsi in car...

05/11/2021

Barnaby Rudge di Charles Dickens

Andrea Brattelli ci parla del romanzo storico del 1841 di Charles Dickens che racconta i moti antipapisti del 1780.



Barnaby Rudge è un romanzo a cui Charles Dickens iniziò a lavorare sin dall’inizio della sua carriera: se non si fosse fermato più volte nel redigerlo, per i più svariati motivi, sarebbe stato stampato ancor prima di Oliver Twist.

Invece l’autore ci lavorò su nel tempo, fino a quando, nel 1841, venne ossessionato talmente tanto da quest’opera che ci si dedicò dalla mattina fino a notte inoltrata, cambiando più volte parti della trama.

Questa discontinuità si avverte durante la lettura, che non risulta semplice.

La parte più emozionante dello scritto è quella che illustra le sommosse di Gordon (“Gordon Riots”) nate per protestare contro l'emanazione del "Catholic Relief Act" del 1778, che aveva attenuato la discriminazione dei diritti civili già prevista contro la minoranza cattolica dal "Popery Act" del 1698.

Leggendo riguardo questi episodi mi è tornato in mente il film Gangs of New York e quindi le schermaglie e tafferugli tra gli abitanti del quartiere newyorkese dei “Five Points” nel XIX secolo.

Questo di Dickens è quindi un romanzo storico come quelli di Sir Walter Scott. Palesemente lo scrittore inglese riprende proprio da quest’ultimo le tecniche per mescolare stili, generi e trame e nel combinare il realismo con il melodramma. Possiede elementi gotici e melodrammatici, ma ha anche molti intermezzi comici dickensiani.

Purtroppo tali fatti storici ormai sono caduti nel dimenticatoio, ma all’epoca in cui era stata partorita la storia gli episodi erano ancora ben presenti nella memoria dei cittadini.

L’autore, tra l’altro, si documentò molto per fornirci una cronaca dell’accaduto degna di un giornalista e di un reporter moderni: scorrendo le pagine, egli sembra davvero che stesse lì a nascondersi da gente che linciava altre persone, tirate per i capelli, che dava fuoco a tutto, ecc.

Simili disordini sono di una preoccupante attualità. Dickens strizza nuovamente l’occhio ai poveri della classe operaia, ci mostra con orrore a cosa può portare la violenza se manovrata dai politici; non mostra alcuna simpatia per i rivoltosi protestanti anti-cattolici del 1780: è una folla, un agglomerato di persone senza senso trascinata da leader opportunisti, taluni estremisti, con precise idee su come organizzare un colpo di stato.

In una scena, lo scrittore descrive i rivoltosi che attaccano e bruciano la casa di Lord Mansfield nell'elegante Bloomsbury Square. Mansfield era probabilmente diventato un bersaglio per quei delinquenti per la sua posizione d'élite, ma anche per le sue opinioni progressiste e le sue sentenze legali. Mansfield è meglio conosciuto per la sua sentenza nel caso Somerset, dove aveva sostenuto che la schiavitù era illegale in Inghilterra.

In un’altra si descrive l'attacco dei facinorosi e l'incendio della prigione di Newgate. La prigione doveva essere a prova di fuga e la porta inespugnabile. Nella storia, Dickens fa sequestrare il fabbro Gabriel Varden dagli appartenenti alle proteste e lo fa trascinare alla porta di cui ha ideato la serratura. Egli si rifiuta di aprire, e così i manifestanti (tra i quali vi è anche William Blake) tentano di abbattere la porta con mazze e piedi di porco.

Personaggi immaginari si mischiano a quelli reali. Lord Gordon e la sua assistente, il boia pubblico, di nome Dennis, che si unì ai rivoltosi (anche se la caratterizzazione di Dickens è, apparentemente, molto diversa dall'uomo come era in realtà), il pasticcione, inconcludente Lord Mayor.

Barnaby Rudge è invece il personaggio principale, un giovane che è mentalmente handicappato sin dalla nascita, ritratto come una sorta di sciocco e idiota caricaturale che vaga per la città con il suo corvo domestico, Grip.

Grip è l’anti-grillo parlante per eccellenza, uno spirito demoniaco che ci sussurra all’orecchio per corrompere la nostra anima e farci compiere nefandezze.

Uno dei misteri della storia riguarda il padre di Barnaby ed è importante che io mi soffermi su questo punto perché analizzando questo tratto di storia si potrà poi notare come la psiche del nostro eroe cambi repentinamente. Sua madre, vedova di uno degli uomini uccisi nella battaglia di Lexington, inizia a ricevere visite da un uomo oscuro e spettrale che la fanno spaventare e fuggire da Londra portando con sé Barnaby.

Nella prima parte del romanzo, Barnaby rappresenta un personaggio al di fuori dei confini delle convenzioni sociali, limitato linguisticamente e nel ragionamento, ma è uno spirito libero. Tornato a Londra, si unisce ai disordini solo per l'emozione di indossare i colori dei ribelli, appartenere ad un gruppo, avere il privilegio di portare una bandiera, e attirato dal richiamo di guadagni facili. È la sintesi dei rivoltosi, guidata da bigotti senza scrupoli, istinti animaleschi e facili guadagni… Suona familiare?

Gli intrecci e cambiamenti dell’animo dei personaggi, in maniera repentina anche, non sono rari in questo romanzo, e ne indeboliscono un po’ la struttura.

Termino la recensione con uno scritto di John Forster proprio relativo a questo romanzo, perché non saprei trovare parole migliori in quanto efficaci e semplici:

“[…] ciò che era stato compiuto prima da Dickens, negli altri suoi romanzi, la lirica raggiunta, difficilmente poteva essere replicata ancora e men che meno qui. Nell'unità di intenti, nell'unità di idee o nell'armonia del trattamento; altri sono i difetti superati e non nella gestione della trama. Ciò che ha preso principalmente la fantasia del lettore all'inizio, scompare quasi del tutto nel potere e nella passione con cui, nei capitoli successivi, vengono descritte le grandi rivolte. Questa descrizione è così ammirevole, tuttavia, che sarebbe difficile doverla arrendere anche per una struttura più perfetta della favola. […]”

Nessun commento:

Posta un commento