Seguici su https://quarantasettelibrocheparla.com/

La cavale, di Albertine Sarrazin

Andrea Brattelli parla del secondo romanzo di Albertine Sarrazin , scrittrice morta nel 1967 a soli 29 anni dei quali ben 8 trascorsi in car...

19/03/2021

Miss Mama Aimee di Erskine Caldwell

La recensione di Andrea Brattelli di questa settimana è particolarmente interessante perché lo scrittore, Erskine Caldwell (nato nel 1903), è tra quelli che non si dimenticano. Documentò la situazione lavorativa dei mezzadri del sud degli Stati Uniti, poi con la moglie, la fotografa Margaret Bourke-White, seguì da vicino gli accadimenti e le conseguenze della Grande depressione; in seguito fu corrispondente estero in Ucraina e restò profondamente deluso dal regime stalinista. Il romanzo di cui ci parla Andrea è Miss Mamma Aimee, del 1967, ed è una storia tremenda, di violenza da una parte e di sfruttamento dall'altra.




Miss Mama Aimee di Erskine Caldwell

Guardando la serie animata “Tom & Jerry” degli anni 50 è possibile imbattersi nel personaggio di “Mammy Due Scarpe”, la governante di colore. Sempre molto indaffarata, la sua pazienza viene messa a dura prova (ai limiti dell’esaurimento nervoso) dal gatto Tom che rovina gli oggetti in casa per cercare di acciuffare Jerry il topo.

Se guardati con gli occhi da adulto, piuttosto che con quelli di un bambino, da questi cartoni si evince che simili collaboratrici domestiche nelle case dei "bianchi" dovevano sgobbare oltremisura per portare a casa un misero stipendio per sfamare chissà quante bocche che attendevano cibo in case fatiscenti.

Miss Mama Aimee invece è una donna afroamericana che ha un piccolo possedimento annesso ad una villa diroccata. I suoi averi vengono intaccati dai parenti (figli, figlie e consorti) che vivono sulle sue spalle; un avvocato tenta, di volta in volta, più che di curare gli interessi di questa matrona del sud degli Stati Uniti, di salvare, piuttosto, il salvabile.

La protagonista del romanzo si ritrova questa piccola eredità da quando a dei suoi antenati era stato riconosciuto un indennizzo perché un uomo bianco aveva stuprato una delle loro figliolette: - "Che diavolo vostro onore"! Sbraitò gesticolando l’imputato - "Il suo pertugio era così stretto che il mio coso neppure ci entrava, ma quale stupro e stupro!" (Infatti molti prima usavano un coltello a quei tempi per facilitarsi lo stupro di ragazzine.)

Ora, sorseggiando una bevanda, Mama si immerge nei suoi ricordi passati, contemplando ciò che aveva e le miserie umane che la circondano. La vita trascorre in questo modo superficiale fino a quando un Pastore di una chiesa la convince a donare i suoi averi alla Comunità di bisognosi…

Erskine Caldwell ha una concezione diversa del "siamo tutti uguali agli occhi di Dio" rispetto a ciò che sentiamo ripetere da storici, religiosi e filosofi. I neri sono proprio come i bianchi: hanno una totale mancanza di onestà intellettuale. Questo è il concetto dello scrittore per esprimere il concetto secondo il quale i neri sono come i bianchi e quindi siamo tutti uguali perché abbiamo gli stessi pregi (pochi) e tutti hanno gli stessi difetti.

Ci si lamenta per le scomodità di essere troppi sotto lo stesso tetto a casa di Miss Mama Aimee ma guai a darsi da fare per trovare un lavoro. Meglio scrivere e cantare a squarciagola, strimpellando su una chitarra scordata, come fa il genero della protagonista, su quanto Mama sia severa e ingiusta nell’elargire denaro per far campare la sua progenie. Simili comportamenti beffardi sono, forse, l’unica parte poco realistica di questo romanzo perché non suscitano desiderio di vendetta e reazioni da parte di chi li subisce, nonostante la cultura della violenza fisica e verbale permanga in tutto il romanzo.

Nessun commento:

Posta un commento