Seguici su https://quarantasettelibrocheparla.com/

La cavale, di Albertine Sarrazin

Andrea Brattelli parla del secondo romanzo di Albertine Sarrazin , scrittrice morta nel 1967 a soli 29 anni dei quali ben 8 trascorsi in car...

22/10/2021

La notte dell’aquila di Jack Higgins

Andrea Brattelli ci parla di un vero e proprio classico dello spionaggio, ambientato ai tempi della seconda guerra mondiale e scritto dallo scrittore britannico Jack Higgins. Pubblicato nel 1975, fu subito un bestseller e venne portato sullo schermo da John Sturges, con un grande cast e la collaborazione dello stesso Higgins alla sceneggiatura.


La notte dell’aquila è un classico romanzo di spionaggio. Il titolo fa riferimento a una frase in codice comunicata in Germania da uno dei protagonisti, ovvero: “The Eagle has landed”ed è basata su fatti realmente accaduti (su questa affermazione indagheremo meglio).

Allo scrittore venne in mente di scrivere questo romanzo dopo aver letto una scritta su di una lapide, durante la visita a dei defunti in un cimitero a Norfolk. Da lì iniziarono le sue ricerche.

Nel libro si descrive fondamentalmente il piano messo in atto da tredici paracadutisti tedeschi per rapire Churchill.

Nel 1943 infatti Hitler, ispirato dall’audace salvataggio di Mussolini da parte di Otto Skorzeny, con uno stratagemma simile cerca di rapire l’allora primo ministro britannico che stava trascorrendo un periodo di vacanza a Norfolk.

Per non destare sospetti, oltre ad un abile camuffamento dei soldati si cercano anche due persone che parlino inglese, come Liam Devlin, irlandese membro dell’IRA e Kurt Steiner, tenente colonnello però agli arresti per aver salvato, insieme a dei commilitoni, una ragazza ebrea a Varsavia.

La lentezza del romanzo è notevole, almeno fino a quando si giunge all’arrivo dei paracadutisti nella ridente cittadina inglese; da lì in poi il ritmo aumenta fino ad un epilogo da antologia.

I problemi nell’impostare un simile romanzo sono due, ma Higgins li ha risolti bene, a parer mio.

Punto primo: anche se questo libro è un thriller, sappiamo già come andrà a finire: nessuno è mai riuscito a rapire Churchill; l’importante è cercare di capire come e perché soldati addestrati non ne siano stati capaci e ciò rende curioso il lettore.

Punto secondo: Higgins riesce a farci sembrare simpatici dei nazisti che sono gli antieroi della storia.

Il narratore puntualizza sin quasi dall’inizio che Steiner e i suoi uomini sono soldati professionisti, non nazisti. Sono in un'unità penale, dopo aver tentato di fermare un'unità delle SS che stava uccidendo una ragazza ebrea. Lo stesso Steiner ha un codice d'onore ottocentesco e suo padre è un antinazista che la Gestapo ha imprigionato. Inoltre, non ha caratteristiche negative, al limite dell’incredibile (spero che l’autore non abbia pensato che siamo così ingenui). I suoi uomini lo adorano, le donne lo adorano. È premuroso, affascinante e forte. Ispira un rispetto immediato in tutti quelli che lo incontrano.

Devlin, il combattente dell’IRA riesce a risultare più difficile come “eroe” da comprendere. Anch’egli è esistito per davvero: si chiamava Frank Ryan, un uomo dell'IRA che ha combattuto dalla parte repubblicana in Spagna e ha trascorso la guerra in Germania.

Fondamentalmente, per rendere digeribili gli antieroi, basta metterli a confronto e farli combattere (e battere) comparse moralmente peggiori di loro.

Tornando a noi, la maniera in cui Higgins ci fa immergere nella storia è utilizzando la tecnica della catarsi, nata con la tragedia greca.

Narrando esattamente e in dettaglio i preparativi della missione, veniamo coinvolti nella trama.

In realtà alcuni punti sono un po’ confusionari, mi sono fatto quindi uno scaletta durante la lettura, come quando alle elementari per comporre un tema scrivevo i vari passaggi da rispettare per far capire ad un qualsiasi lettore di cosa stessi trattando (regola delle 5 w, scrivere l’introduzione presentando in maniera concisa l’argomento ecc.).

Trama della missione:

  • Viene ordinata una missione.
  • Si raccolgono le risorse per la missione (compresi gli uomini opportunamente addestrati).
  • Il protagonista viene ostacolato.
  • Il protagonista cerca di portare a termine la missione comunque.
  • Viene tradito.
  • Vi è lo scontro finale…
La confusione è alimentata dal fatto che i protagonisti sono più di uno e si fa fatica a capire chi è il vero "villain", dato che abbiamo a che fare con dei nazisti.

Churchill è solo un MacGuffin, per citare Hitchcock, perché fa parte di uno stratagemma iniziale che serve per poi far dipanare la matassa della storia dimenticandoci di lui, presi dall’enfasi della narrazione.

Infine, dobbiamo affermare che la storia narrata nel libro in realtà non è vera.

Come un trailer Higgins utilizzò documenti, cartine “truccate” prima dell'uscita del libro, per far credere che tutta la storia fosse vera.

In realtà i sovietici affermarono di aver sventato un complotto per assassinare Churchill, Stalin e Roosevelt alla Conferenza di Teheran. La trama coinvolgeva spie tedesche che preparavano la strada all’arrivo di paracadutisti.

In effetti, non c'erano spie tedesche in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale: furono tutte catturate dall'MI5.  

Nessun commento:

Posta un commento