Seguici su https://quarantasettelibrocheparla.com/

La cavale, di Albertine Sarrazin

Andrea Brattelli parla del secondo romanzo di Albertine Sarrazin , scrittrice morta nel 1967 a soli 29 anni dei quali ben 8 trascorsi in car...

06/05/2022

La casa dei Krull di Georges Simenon

Oggi Andrea Brattelli si cimenta con La casa dei Krull, il racconto di una famiglia che per quanto naturalizzata sarà sempre vista come "straniera" dalla popolazione della cittadina francese dove vive ormai da tempo: un capro espiatorio da incolpare alla prima occasione. Un racconto di Georges Simenon ancora tragicamente attuale.


Romanzo pubblicato alla fine degli anni '30 e straordinariamente attuale, nel quale l’autore descrive abilmente gli effetti distruttivi che i pregiudizi e le dicerie possono avere sulle persone o piccole comunità insediatesi all’interno di una più grande. Il tutto è scandito da una prosa schietta e sincera, senza fronzoli.

I protagonisti della nostra storia, i Krull, sono una famiglia tedesca che vive defilata in una modesta casa in una zona rurale di una città francese, vicino alla chiusa di un canale. Possiedono un bar frequentato perlopiù da turisti in quanto la gente del posto evita di andarci; un po’ per colpa delle persone del luogo, un po’ per colpa di questa casta originaria della Germania, la stirpe purtroppo non è mai stata accettata dalla comunità nonostante abbia comunque faticato per cercare di integrarsi.

In questo scenario delicato arriverà a gettare scompiglio un loro nipote cialtrone e arrogante che cercherà di entrare nelle grazie dei cittadini nel peggior modo possibile, fino a quando un corpo verrà ripescato nel canale... e la reazione della città sarà tutt’altro che galvanica. Con calma e meditazione però lo scrittore ci guiderà nei meandri della diffidenza attraverso cui si paleserà l’odio razziale e l’isteria di massa che stanno inghiottendo ancora l’Europa dei giorni nostri. Simenon ci dimostra come nel cuore umano si possa nascondere anche tanto odio, oltre che amore.

E così mentre nell'aria si addensa attraverso le afose giornate estive (nessuno evoca l'atmosfera meglio di Simenon) un oscuro presagio che come un fulmine si scaglierà crepitando contro i Krull, le voci delle comari che pettegolano sugli amori adolescenziali dei ragazzi del luogo diventano invettive tossiche. Arriviamo quindi al momento in cui la situazione esplode come una polveriera. Un vetro rotto proclamerà la prima ferita della casa. Arriveranno poi graffiti scarabocchiati: “Assassini”! Scriveranno. Le folle si radunano, scontrose, ubriache di giustizia sommaria. Simenon, tanto acuto quanto controllato è egli stesso esterrefatto dal comportamento dei personaggi partoriti dalla sua fantasia: soffre per le vittime e per i loro carnefici.

Le frontiere rassicuranti vengono calpestate e con una prosa meticolosa e un’intuizione impeccabile il narratore cerca di districare la matassa dell’universo caotico che si genera e vortica intorno alla xenofobia, rendendo l’avvenire torbido come le acque dove sorge la dimora dei Krull.

La casa dei Krull è un romanzo breve (scrivo in generale, non considerando gli standard del narratore che comunque riesce sempre a tenere alta la vivacità fino all’inevitabile conclusione) ma estremamente interessante. Simenon cattura davvero il senso di disagio che può svilupparsi in una comunità affiatata; il modo in cui la differenza porta spesso al risentimento e alla sfiducia, come i migranti possono diventare un capro espiatorio quando le cose vanno male. C'è un forte senso di terrore che attraversa la narrazione, una sensazione che si intensifica solo quando il romanzo raggiunge la sua conclusione devastante.

A distanza di più di ottanta anni, questa lettura sembra ancora attuale per le tematiche affrontate: una narrazione di importanza vitale per i nostri tempi difficili. Altamente raccomandato non solo per i fan di Simenon, ma anche per chiunque sia interessato alle questioni sociali.

Nessun commento:

Posta un commento