Seguici su https://quarantasettelibrocheparla.com/

La cavale, di Albertine Sarrazin

Andrea Brattelli parla del secondo romanzo di Albertine Sarrazin , scrittrice morta nel 1967 a soli 29 anni dei quali ben 8 trascorsi in car...

09/06/2023

Ritorno a Brideshead, di Evelyn Waugh

Andrea Brattelli ci parla di un romanzo del 1945, Ritorno a Brideshead, incentrato sulle avventure sentimentali del protagonista e molto personale quando affronta il tema religioso, rispecchiando nel testo la conversione al cattolicesimo dell'autore Evelyn Waugh. Nel 2008 il romanzo è diventato un film per la regia di Julian Jarrold.

"Conoscere e amare un altro essere umano è la radice di ogni saggezza." ∼ Evelyn Waugh, Brideshead Revisited

Il fiore della saggezza ha radici profonde perché deve resistere ai forti venti della frustrazione dato che è difficile che sbocci al primo tentativo ma ne occorrono molti, così come saranno tanti prima i fallimenti; occorre avere una ricca conoscenza di cui son costituiti i suoi semi.

Brideshead Revisited di Evelyn Waugh è una storia riguardante la coltivazione della saggezza, della salvezza e dell’amore che ne deriva. Leggendo questo libro mi è venuta in mente la canzone di De André intitolata “Via del Campo” in cui ad un tratto l’autore canta “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono fior”: infatti è solo andando oltre le apparenze che ci si eleva. Vedere qualcuno cambiare punto di vista ormai è un qualcosa che sulla Terra è quasi impossibile da osservare, come quando si guarda l’ambiente circostante attraverso un vetro scuro.

Quest’opera è davvero molto nodosa, simile ad una radice appunto. I motivi sono molteplici: per prima cosa, la reale protagonista della vicenda è un'élite sbiadita che ci respinge con il suo snobismo e ci frusta sul viso, seppur leggermente, con un fascio di giunchi, metafora della sua presunta superiorità.

Apatia e infelicità accompagnano la maggior parte di personaggi del libro. La sordidità e l’eleganza non vengono considerate un ossimoro nelle abbienti famiglie della Oxford degli anni '20. Il languore appartiene alla giovinezza e muore con essa.

Cavalcando ancora il paradosso, la scontentezza alimenta alcune delle scene più divertenti presenti nella narrazione. Waugh stesso infatti sembra reincarnarsi nel corpo di un consumato snob e ci offre uno spettacolo caricaturale degli interpreti dell’Inghilterra aristocratica travisando il significato di una poesia di Hilaire Belloc in cui egli scrive:” […] Nelle mie passeggiate mi sembra che la grazia di Dio sia cortesia […]." 

Ecco, per i suddetti nobili inglesi questa frase simboleggia il fatto che a loro tutte gli sia dovuto... Non riflettono minimamente sul fatto che abbracciare Dio significhi godere appieno delle sue creazioni, fare esperienze di vita reale pur affrontando le difficoltà, e non, invece, starsene tutto il giorno entro mura e giardini domestici, chiusi in una gabbia d’oro non andando mai a patti neppure con le proprie certezze. Non sembra questo il modo di vivere odierno di moltissime persone che, attraverso i social, sopravvivono a una vita fatta di apparenze e non sperimentano quella vera? Charles Ryder, il protagonista, si ribellerà, finalmente, ad un certo punto, a tutto questo e smetterà di essere un antiquario di gusti che non piacciono più a nessuno.

Quale insegnamento si può trarre dalla lettura di questo romanzo? Vari, in realtà.

Impareremo che sebbene amare ed entrare in intimità con un essere umano sia la radice della saggezza, amare e conoscere potrebbe risultare molto doloroso.

Capiremo che, sebbene amare e conoscere un essere umano sia la radice della saggezza potrebbe essere necessario non fidarsi delle apparenze altrimenti la delusione griderà come una voce nel deserto anche se, alla fine, ci porterà ad una revisione corroborante della nostra vita.

Nessun commento:

Posta un commento