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05/03/2021

Rumore bianco di Don DeLillo

Ecco la seconda recensione di Andrea Brattelli, fondatore del forum http://www.ilrasoio.com/, che questa settimana ci parla di Rumore Bianco - White Noise - di Don DeLillo (1985)



Rumore Bianco (White Noise) di Don DeLillo

Il 10 Luglio 1976 a causa di un grave incidente avvenuto nella ditta ICMESA di Meda, una nube altamente tossica di diossina TCCD fuoriuscita accidentalmente causò uno dei più grandi disastri chimici che L’Europa ricordi.

Nel 1985 venne pubblicato “White Noise” di Don DeLillo che sembrò riportare i lettori, con la mente, a quella tragedia, a causa della quale vennero redatti nuovi protocolli di sicurezza obbligatori da rispettare in tutte le aziende chimiche del mondo denominati “Direttiva Seveso”.

Il “Rumore Bianco” in realtà non esiste e, se si campiona un segnale di questo tipo, ciascun valore appare completamente imprevedibile rispetto ai precedenti, quindi con un contenuto informativo elevato. Questa definizione collima totalmente con la sintesi di questo romanzo: in questo scritto è narrata una storia sì plausibile (seppur inventata) nella quale, nella seconda parte dell’opera, accade l’imprevedibile; sono, inoltre, molti i temi trattati.

Una famiglia americana vive ovattata in uno stile di vita medio borghese, trincerata dietro monotonia e sicurezze che svaniranno quando da un treno fuoriuscirà un carico di veleno che colpirà la tranquilla cittadina dove abitano i protagonisti.

Dinanzi al pericolo i ragazzi e i bambini descritti nel romanzo si comportano in maniera più responsabile dei loro genitori. Appaiono come esseri surreali: all’entrata e uscita di scuola marciano l’uno dietro l’altro ben distanziati come soldati tedeschi. 

Il simbolismo evocativo è lampante: i ragazzi in fila come vagoni echeggiano l’epifania del treno che sta per deragliare e questo è solo il preludio; come non trovare un riferimento ai giorni nostri con ciò che stiamo vivendo e per le misure di sicurezza intraprese a causa della pandemia? Chi, ai giorni nostri, sui Social, perde il tempo ad inventare complotti, i ragazzini o gli adulti?

Il professore, protagonista dell’opera, è un insegnante di “studi su Hitler”. Si chiama Gladney ed è la voce narrante… Una versione sincopata di Adrian Cronauer (interpretato da Robin Williams) in “Good Morning, Vietnam”. Ironica, intelligente, a volte cupa.

Il racconto nelle sue lezioni dello stile di propaganda di Hitler, la descrizione della marcia dei soldati al fronte, il vociare del popolo raccolto nelle piazze all’alba della Seconda Guerra Mondiale, il brusio delle casse al supermercato che si ode quando le persone si accalcano nei centri commerciali per il panico causato dal disastro chimico danno vita ad un unico fenomeno: il “Rumore Bianco” che ovatta la cruda realtà. 

La figlia di Gladney che con il binocolo, da una finestra, osserva il mondo in totale sfacelo ci fa capire che la fine della tragedia è ancora lontana e che distinguere la realtà dalla fantasia è molto difficile se si assumono farmaci per edulcorare la prima.

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