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31/12/2021

La notte dei desideri di Michael Ende

Andrea Brattelli saluta la fine dell'anno con un libro per ragazzi di Michael Ende, scrittore tedesco noto per La storia infinita e Momo: La notte dei desideri, ovvero il satanarchibugiardinfernalcolico Grog di Magog che narra di un gatto e un corvo che devono salvare il mondo nella notte di capodanno, fermando il mago Belzebù Malospirito e sua zia Tiranna Vampiria che hanno come missione la rovina del mondo.



È il 31 dicembre e Belzebù e sua zia ancora non hanno terminato tutte le malefatte che hanno il dovere di compiere entro la fine dell'anno! 

La copertina vintage di questo libro mi ricorda che sin dagli anni Ottanta (faccio riferimento alle persone della mia generazione) Michael Ende ha fatto divertire e meravigliare bambini e adulti. Le sue produzioni sono diventate dei classici e questo romanzo non fa eccezione. Non sarà un'opera epica come La storia infinita, non misteriosa come Momo ma è veramente un piacere leggere come è stata messa in scena, letteralmente, la lotta tra bene e male e il primo potrà primeggiare sul secondo solo grazie all'amicizia.

Quattro sono i personaggi principali che si accollano il fardello di portare fino a compimento la trama; per questo motivo devono essere molto convincenti e infatti lo scrittore ne delinea i tratti psicologici in maniera molto marcata, tanto che al lettore sembra di averli accanto durante la lettura e ci si immedesima presto e completamente nel racconto. Vi ricorda qualcosa? Ad esempio il giovane Bastian che nel film La storia infinita riesce a interagire completamente con i personaggi del manoscritto che sta leggendo?

Gli stessi esseri malvagi del libro, Belzebù e sua zia, è difficile non prenderli a cuore. I loro battibecchi scaturiti dall'ansia di doversi confrontare con il loro boss, il loro egocentrismo, rendono la trama molto accattivante.

Il gatto e il corvo sono due antieroi. Sembrano l’alter ego, rispettivamente, del gatto e la volpe presenti nella fiaba di Pinocchio. Scrutatori di individui, spie, svolgono i loro compiti al limite della sufficienza e prediligono il gozzovigliare al lavoro.

Avrete capito ormai che, nonostante non vi siano comparse in questa novella di fine anno, ma solo un piccolo manipolo di eroi, la metafora rende bene l'idea della società in cui viviamo: c'è sempre un capo sopra di noi che potrebbe comportarsi non come leader ma come padrone il quale riversa sulle nostre teste le sue frustrazioni e persone che, con totale mancanza di senso civico, svolgono il loro compito nella comunità nella maniera meno mediocre possibile o non fanno nulla.

La trama è lineare, forse troppo, tanto da risultare a tratti banale, quantomeno per un adulto. La magia che crea però il narratore, descrivendo situazioni incredibili e assegnando esattamente un certo tipo di linguaggio e modi di fare appropriati alla tipologia di ciascun personaggio, è magistrale e degna di un film Disney.

Un mio amico, che abita in Germania da qualche anno e ha svolto dei corsi di tedesco in modo da parlare questa lingua come un ragazzino di terza media, mi ha riferito che le rime presenti in alcuni dialoghi fanno la differenza; ma nella versione italiana ovviamente certi stratagemmi sono andati persi.

La morale che nasconde la storia è che di pianeta ve ne è solo uno, non bisogna inquinarlo e dobbiamo trattare bene tutti gli esseri viventi, iniziando a essere civili tra noi esseri umani.

Questi sono temi ancora caldi ai giorni nostri più che allora. Forse Michael Ende, con la sua sensibilità che gli ha permesso di creare questi piccoli capolavori, già ai tempi si era reso conto che una civiltà in espansione, consumistica, che cresce a dismisura a scapito di nazioni più povere sarebbe infine implosa su se stessa come un gigante fortemente obeso e stava cercando, a suo modo, con i suoi mezzi, una maniera per arginare gravi problemi.

2 commenti:

  1. Non l'ho letto, sono forse un po' anzianotto, ma mi stimola la lettura

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