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18/03/2022

Jerome K. Jerome, I pensieri oziosi di un ozioso

Andrea Brattelli ci parla di un libro di Jerome K. Jerome meno conosciuto di Tre uomini in barca ma altrettanto divertente, tradotto per la prima volta in italiano nel 1929 da Gigi De' Motta, col titolo Gli oziosi pensieri di un ozioso. Composto di 14 tra brevi racconti e saggi, il titolo originale sottolinea ancora più marcatamente l'atmosfera rilassata del volume: Idle Thoughts of an Idle Fellow, a book for an idle holiday.


I pensieri oziosi di un ozioso nacquero nel 1888 in forma di pamphlet per essere raccolti, solo un anno dopo, in un volumetto che ebbe molto successo. Secondo me rappresentano un’opera di Jerome K. Jerome migliore di Tre uomini in barca, una storia modestamente avventurosa.

Che genere di riflessioni celano le pagine di questo piccolo scritto? Non certo morali: tra tutti gli autori questo poeta è il più simpaticamente lontano dal voler (e poter) elargire consigli atti alla edificazione e rigenerazione dello spirito dei lettori.

I vizi sono sempre ammessi purché in piccolo formato come questo libricino che, per citare i giapponesi, contiene massime che si possono tenere nel palmo di una mano. La sobrietà borghese può essere interrotta solo durante pochi momenti di divagazione, come quando si assaporano le essenze della propria pipa.

Altrimenti, si darà adito ai peccati di gola, alle liti famigliari e tradimenti che Jerome non esitava a decantare nelle sue spassose produzioni.

E sì, perché l’umorismo di questo narratore è simile a quello inglese e non contempla, non tollera nulla di troppo importante. Egli scrive di cani, bambini, pipe, cappelli, bere e camere ammobiliate. Fa sorridere anche solo il fatto che abbia accozzato insieme tutti argomenti che non sembrano avere nulla a che fare l’un con l’altro ma che alla fine, in maniera organica, suscitano comicità.

Questi argomenti di cui chiacchierano signori e signore vittime delle loro superficiali animosità creano un mondo scevro da inquietudini ma, nel capitolo in cui si fa riferimento alla guerra, si nota che questo avvenimento abbia ferito in prima persona lo scrittore. Non si fa riferimento a sangue e violenze ma i toni si fanno più cupi, come quando in una stanza la fiamma della candela si affievolisce piano piano col tempo e la camera a mano a mano si fa più buia. Da questo particolare si nota che Jerome è stato un grande umorista ma anche un fine sentimentale, che, come molti spiritosi, prova a far sorridere affinché chiunque possa togliersi quel velo di tristezza che egli stesso ha avuto per un periodo adagiato sul cuore.

Inventare situazioni è il suo stratagemma per intrattenere e per tramandare un tipo di humor che pone le sue basi sui sogni, che risultano accattivanti sia per i bambini che per gli adulti. Ecco perché i suoi lavori continuano a deliziare ancora i lettori nonostante il passare degli anni.

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