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La cavale, di Albertine Sarrazin

Andrea Brattelli parla del secondo romanzo di Albertine Sarrazin , scrittrice morta nel 1967 a soli 29 anni dei quali ben 8 trascorsi in car...

01/04/2022

William Gaddis, Le perizie (The Recognitions)

Andrea Brattelli ci parla di un titolo che ammetto di non aver mai sentito prima: Le perizie, romanzo d'esordio di William Gaddis del 1955 che anticipa il postmodernismo con un'opera mastodontica sulla falsificazione. Sicuramente interessante, anche se non credo sia di facile lettura. Ma scopriamo che cosa ne pensa Andrea.




Si tratta di un'opera pubblicata negli anni '50, ma più attuale che mai nei suoi contenuti. In un’epoca di incertezza, tutte le strutture stabili e coerenti si scoprono difficili da gestire.

Il mondo come avevamo imparato a conoscerlo, complesso come, metaforicamente parlando, la struttura della cattedrale descritta nel libro, si disintegra portandosi dietro tutta l’umanità dai suoi colori vivaci ma transitoria perché composta da comuni mortali che sono solo di passaggio su questa Terra.

Come ho precedentemente scritto, si parla sì di disintegrazione dell’opera… Ma anche di integrazione, di scelte maturate nel tempo da parte del protagonista che deciderà di cambiare vita e di convogliare le sue passioni in un nuovo mestiere che lo porterà a conoscere gente nuova e ad agire senza pregiudizi.

Il personaggio principale, Wyatt Gwyon, abbandona l'idea del sacerdozio per diventare un artista, poi rinuncia a "quella malattia romantica, ovvero l'originalità", per diventare un appassionato copista di Flemish Old Masters. La sua abilità, che per lui è inizialmente applicata come atto di riverenza disinteressata, lo coinvolge con falsari puramente mercenari per i quali i valori dell'arte sono indistinguibili dai quelli delle merci.

The Recognitions è un romanzo sulla falsificazione di tutti i tipi e su tutte le ambiguità implicate nel concetto di "imitazione". Anche la religione è considerata da un punto di vista strettamente utilitaristico.

Wyatt spiega la “forma e la densità” raggiunta dai pittori fiamminghi: "Perché hanno trovato Dio ovunque. Non c'era nulla che Dio non guardasse ... e quindi nel dipinto ogni dettaglio riflette ... l'interesse di Dio per gli oggetti più insignificanti della vita."

In definitiva, anche forme d’arte minori e falsificazioni trovano la loro giustificazione nel mondo perché Dio ha interesse per ogni uomo e qualsiasi sua creazione.

"Nihil cavum neque sine signo apud Deum": niente di vuoto o senza significato con Dio. Ma senza Dio? Cosa succede alla nozione stessa di "significato"? E come può una persona stabilire cos'è la pienezza e cos'è il vuoto, cosa è reale e cosa è falso? 

Si parla di Simon Magus, uno dei primi a trafficare reliquie religiose, ma a Gaddis sembra che quel traffico simoniaco sia ormai ovunque, contagiando ogni aspetto della vita umana, minacciando infatti lo status ontologico del singolo essere umano.

Ci sono prodotti, crescono a dismisura per numero e tipologia, ma non hanno significato al di fuori del regno del consumismo, della pubblicità e dello sfruttamento reciproco che le produce. Le vite sono "affollate" di dettagli, ma è impossibile mettere insieme i pezzi e, a volte, l'accumulo seriale è troppo da sopportare.

In una certa qual misura è così che l’autore descrive le figure e le parole del suo “Sistema” in modo che molti personaggi siano poco più che superfici in metamorfosi, frammenti di abitudini linguistiche, copie, prodotti.

The Recognitions
è concepito nella consapevolezza che tutto il tesoro letterario del passato è, per così dire, ancora in circolazione. I temi del libro e la sua feroce accusa nei confronti del mondo moderno possono sembrare ormai convenzionali, ma lo scrittore tratta i temi in un modo così straordinariamente originale che non si ha mai il senso di una semplice ricapitolazione delle idee.

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