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23/12/2022

David Copperfield di Charles Dickens

Non ci sono grandi presentazioni da fare, questa settimana: Andrea Brattelli ci parla di un classico tra i classici, l'autobiografia romanzata di Charles Dickens apparsa per la prima volta a puntate su una rivista ormai 170 anni fa e destinata a lasciare una traccia indelebile nella storia della letteratura.



Il romanzo David Copperfield è un intreccio ingegnoso di verità e finzione a cui Charles Dickens si dedicò come un padre che accudisce il figlio fino a quando non è abbastanza cresciuto per prendersi cura di se stesso da solo. La sua creatura viene nutrita rievocando le esperienze giovanili del romanziere inglese. Ad esempio, per creare il personaggio di Mr. Micawber, fonte di nostalgia e sensi di colpa, l’autore si è ispirato a suo padre, così come le figure femminili di Rosa Dartle e di Dora sono in realtà delle fanciulle che lui conobbe da ragazzo e che acuirono i suoi turbamenti sentimentali adolescenziali. I loro tratteggi sono di chiaro stampo vittoriano, poste su un piedistallo per mettere in luce la loro bellezza e candore ma anche per rendere più fragorosa la caduta dal pulpito quando perdono di vista l’integrità morale: in questo caso paiono gargoyle su guglie di cattedrali.

Data la complessità di questa sua produzione ho ritenuto opportuno stilare una lista dei personaggi principali di questa commedia:


1. David Copperfield noto anche come Trot, Davey, Doadie e Daisy è il protagonista del romanzo.

2. Peggoty è l'infermiera di David Copperfield e in seguito amica e sua confidente. Viene da Yarmouth e da circa dieci anni è sposata con il signor Barkis.

3. Mr. Peggoty o Daniel Peggoty è il fratello di Clara Peggoty e un pescatore che vive a Yarmouth. È un uomo gentile e generoso che si prende cura di un nipote orfano e della nipote e della vedova Mrs. Gummidge.

4. Emily è una ragazza orfana che vive con suo zio, Mr. Peggoty, a Yarmouth. David è innamorato di lei da quando era solo un bambino. Emily un giorno fugge e il signor Peggoty trascorre molti anni nel cercare di ritrovarla.

5. James Steerforth: David Copperfield incontra Steerforth dopo aver studiato alla Salem House di Londra. Steerforth è un playboy viziato di una ricca vedova londinese.

6. Betsy Trotwood è la prozia di David che incontra per la prima volta quando egli scappa da una fabbrica di Londra e va da lei a Dover. Zia Betsy è una donna eccentrica e gentile che si prende cura anche economicamente del protagonista.

7. Agnes Wickfield è la figlia di un avvocato, il signor Wickfield, che vive a Canterbury. David conosce Agnes mentre alloggia nella casa di Wickfield e mentre frequenta la scuola a Canterbury. Agnes rimarrà la sua anima gemella per tutta la vita.

8. Uriah Heep è una delle figure più malvagie del romanzo.

9. Dora Spenlow è il primo vero amore di David che sposerà all'età di 21 anni. Dora, che è la figlia del capo del protagonista è molto ingenua e infantile. Egli la definisce infatti una moglie-bambina.

Personaggi minori


1. Mr. Murdstone è il crudele patrigno di David. Murdstone e sua sorella alla fine distruggono la madre di David, Clara Copperfield.

2. Miss Jane Murdstone è la sorella di Mr. Murdstone. Va a vivere con David, il signor Murdstone e la madre di David dopo che si sono sposati.

3. Il Dr. Strong è il capo della scuola di Canterbury che David frequenta. Strong ha una moglie molto più giovane di lui.

4. Rosa Dartle è cugina e compagna di Mrs. Steerforth, madre vedova di James Steerforth.

5. Martha è un'amica di Emily. Dopo aver condotto una vita vagabonda quando era più giovane, aiuta Mr. Peggoty e David a cercare Emily che è fuggita di casa.

6. Lattimer è il valletto personale di James Steerforth.

7. Mr. Dick è un eccentrico parente malato di mente di zia Betsy. Vive con lei a Dover.


La storia inizia descrivendo l’infanzia felice del fanciullo; stare nella sua dimora anche solo con la madre è come essere nel paradiso terrestre, ma presto arriverà la “cacciata”. La donna sposerà infatti il signor Murdstone (nomen omen) che renderà loro la vita impossibile. Ciò che mi sconvolge piacevolmente (per l’originalità) nei lavori dello scrittore inglese è che riesce a far giungere ad una gloria ingiuriosa nei confronti dei buoni personaggi oltraggiosi... Caspita, ai cattivi dickensiani va sempre tutto fin troppo bene! Come spesso accade nella realtà, purtroppo. Forse questo è un male partorito dall’eccessiva industrializzazione di quei tempi, dei giorni nostri, nei quali importa solo la produzione in grande scala con la scusa di accontentare tutti, abbassare i prezzi, ma anche i salari e allungare i tempi di lavoro per il tornaconto di pochi. Questi soggetti scendono le scale scricchiolanti delle sottotrame create dal narratore per prendersela con orfani e personaggi secondari morenti per la penuria di pecunia.

L’opera è lunga e tentacolare. In linea con la sua genesi autobiografica, lo scritto riflette la bruttezza e la bellezza della vita quotidiana. Nelle sue prime parti, la narrazione mostra la potenza e la risonanza della critica del narratore della società vittoriana, che forniva poche garanzie per i poveri, in particolare agli operai che venivano schiavizzati nelle fabbriche.

In seguito, riscontriamo il tratto realistico e toccante di Dickens, quindi di un giovane che diventa uomo, che cresce, che fa i conti con il mondo e trova la sua vena letteraria. Sebbene il tocco comico e satirico del romanziere inglese non manchi, non si scade mai nel faceto descrivendo le miserie umane. Le responsabilità che ci dobbiamo assumere da adulti sono molteplici, non sono fantasie e ciò viene messo subito in chiaro e traspare in ogni pagina.

Nella seconda parte del libro Copperfield e Dickens diventano indistinguibili e le loro voci sembrano alternarsi attraverso il dire e i modi di fare dei vari personaggi. Si alternano caratteristici arpeggi in prosa, similitudini e metafore virtuosistiche. Il poeta inglese sembra destare talvolta dal sonno e dai sogni rivelatori il giovane protagonista per esigenze stilistiche legate alla trama. L’autore quindi quando raggiunge il climax sembra soccombere alle esigenze del suo pubblico affamato che brama un finale felice per tutte le brave persone di cui hanno seguito le vicissitudini e le gesta nel romanzo.

Quest’opera è la chiave di volta da cui saranno poi partorite altre simili (Grandi speranze e Tempi difficili) ma rimane inimitabile per certi versi perché mai come in questa il romanziere inglese ha indugiato nella ricerca tra i suoi antichi volumi pur di forgiare una storia magnifica; ciò lo dimostra chiaramente e sembra che voglia a tutti i costi che noi lettori lo paragoniamo lui a David Copperfield, che legge gli antichi libri di suo padre per sopperire alla sua mancanza.

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