Andrea Brattelli ci parla oggi del romanzo breve Il diavolo sulle colline, scritto nel 1948 e pubblicato nel 1949, che ho letto anch'io non molto tempo fa all'interno del volume che prende il titolo da La bella estate. Come gli altri componenti del trittico (l'ultimo è Tra donne sole), anche questo è un romanzo di formazione incentrato sul desiderio di trasgredire e la paura che ne deriva, sul rapporto tra città e campagna e sul suicidio. Non il miglior Pavese, ma da leggere proprio perché semplice e realistico.
"Mentre state giudicando un libro, anche il libro vi sta giudicando." (Stephen King) I libri parlano, e giudicano il lettore mentre il lettore crede di giudicarli. Il lettore forte pensa di avere in pugno lo scrittore debole, ma nessuno perderà se alla fine la lettura non sarà stata inutile.
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01/09/2023
Il diavolo sulle colline, di Cesare Pavese
Il diavolo sulle colline di Cesare Pavese è un romanzo molto evocativo in termini di luogo e tempo, reso suggestivo dall’autore che ricorda le colline, i vigneti e i piccoli villaggi del nord Italia illuminati dalla luce di uno splendido sole di giorno e dal chiarore di luna di notte.
In questo paesaggio incantevole, un giovane uomo e i suoi due amici, in uno stato di torpore indotto dalla calura estiva, prendono il sole e chiacchierano del più e del meno. Un giorno si imbattono in un signore, un certo Poli, ricco e dissoluto, che abita in una villa lussuosa in collina con su moglie; i due sono legati da una relazione atipica se così possiamo definirla.
Attirati dai suoi modi di fare e dal desiderio di trasgressione, i tre ragazzi seguiranno il possidente nelle serate mondane che si tengono nella sua abitazione che dall’alto del promontorio ove si staglia, come un essere supremo, domina e osserva le misere vite della gente comune.
Invaghiti da queste esperienze che suscitano nel loro animo un’inattesa fiducia vanagloriosa in loro stessi che li fa tornare bambini, lasciano le vesti da adulti assieme a ciò che potrebbero rivelare sia a noi lettori che ai coprotagonisti della storia e che ci farebbero capire qualcosa in più sugli usi e costumi di quel tempo: esistono in realtà altre “novelle” di Pavese che ci possono rendere eruditi sulla cultura del tempo a guerra terminata.
La prosa semplice ci condurrà in un’atmosfera cinematografica che ricorda i film di Fellini o, volendo rimanere in tema di libri, sul set di un romanzo di Scott Fitzgerald, ma, alla fine, ci scontreremo contro un muro di mattoni. Il diavolo sulle colline è una storia di giovinezza e amicizia perdute, in cui possiamo assaporare e centellinare le esperienze giovanili (e non) di Pavese.
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